Voglio mettere nero su bianco… o meglio viola ☺ un paio di pensieri che ho “maturato” nell’ultimo periodo, dettati da un po’ di situazioni che ho vissuto.
Lo faccio più che altro a scopo catartico, ma anche dialettico s’intende ☺
In quest’ultimo anno ci sono stati tanti cambiamenti.
Sono stata per la maggior parte del tempo single e sofferente, poi qualcosa è cambiato. Ho deciso che per “ripigliarmi” dovevo mettermi al centro del mondo e con un pizzico di egoismo ho deciso di investire tutto su me stessa…
Di conseguenza, per il resto del tempo, cioè fino a ora, sono stata: stronza, cinica, un po’ facile, molto corteggiata, amante e un po’ rovina famiglie…
Il che tra l’altro non mi è così dispiaciuto. In maniera un po’ perversa e malata ero lusingata di essere la pietra dello scandalo. L’idea per una volta di non essere la parte lesa mi ha, in maniera malefica, divertito.
E proprio questa cosa mi ha fatto riflettere… sulle relazioni, su quello che il più delle volte si chiama amore.
Cosa c’è che non va nelle persone?
Forse ad un certo momento diventano disilluse perché si rendono conto che l’amore non esiste…
O meglio, non hanno ben chiaro cosa sia, lo confondono…perché cercano nell’amore la realizzazione di sé. Il che in una prima fase ci può anche stare… poi quando hanno preso tanto dall’altra persona, quando l’hanno prosciugata, decidono di migrare altrove…
Beh, questo non è amore, è una ricerca di sé indispensabile, infinita e impossibile da realizzarsi.
C’è una sottile linea che separa questo pensiero da ciò che penso sia l’amore… è che proprio per il fatto di voler scoprire se stessi nell’amore si blocca ogni possibilità di mettersi in gioco, di abbassare le difese della propria identità.
L’amore è casino, confusione…rottura di sé. È l’aprire una porta per decidere che qualcuno l’attraversi. È ricerca dell’altro, di qualcuno che la alteri e la metta in discussione la nostra identità: è un’incondizionata consegna di sé.
È la cosa più difficile al mondo da trovare, nel mio caso ad esempio perché mi è difficilissimo abbassare il muro che mi circonda. Altre volte perché quando credi di averla afferrata, ecco che spesso la perdi… fondamentalmente perché l’amore ha come nemici il tempo, la familiarità e la quotidianità…un po’ perché le relazioni sono un lavoraccio… e si ha voglia di qualcuno che porti una boccata d’aria fresca, un po’ perché dopo un po’ la voglia di rimettersi in gioco è tanta, un po’ perché ci sono tentazioni, un po’ perché si vuole quello che non si può avere, perché si erano indossate delle maschere inconsapevolmente… e la cosa inizia a pesare…
Perciò rimani disilluso. E decidi di vivere la vita e le relazioni con l’altro sesso giorno per giorno. Almeno, questo è quello che ho deciso di fare io. Ed è un bel cambiamento per una che pensava solo al futuro e solo a quello che avrebbe potuto avere o conquistare, senza godersi il presente.
Basta.
Che senso ha se poi la maggior parte delle volte le cose non durano? Pensare a un compagno di vita è bello, ma magari non è una cosa reale. Mi piace di più pensare a un compagno di viaggio ora. Qualcuno con cui decidere di affrontare la vita, giorno per giorno, qualcuno con cui condividere le cose che mi emozionano, qualcuno che mi lasci la mia individualità, i miei spazi.
E non credo in quelle “coppie” che fanno tutto insieme e si chiudono a riccio, non è un rapporto sano. Qualcuno prima o poi si sentirà soffocato e andrà alla ricerca della sua identità, perché non riuscirà più a scindere se stesso dalla sua relazione.
E non credo a quelle coppie che non condividono. Chi dice che gli opposti si attraggono dice un po’ una stronzata. Può aver senso su macroaree (uno razionale che compensa un sognatore, e viceversa). Ma non vale sulle piccole cose… vuoi mettere l’emozione di condividere le piccole cose, di avere gli stessi interessi…non ha prezzo :-)
Banalmente, io non potrei mai stare con qualcuno che non sa cosa è Fringe o chi sono i Sigur Ros, chi è Aronofsky o Chuck Palahniuk ☺
Spesso si cade nell’erronea convinzione che amore sia “insegnare” a qualcuno ad amare queste cose se non le conosce. Non ci credo… questa convinzione affascina solo colui che le vuole condividere, e la sensazione è inebriante. Ma non è condivisione. Qui si ricade nell’idea di ricerca di sé nell’amore. Ovvero in qualcosa di bello e appagante, che però non è amore.
È facile tenersi accanto qualcuno che pende dalle nostre labbra, perché interessato a quello che abbiamo da raccontargli. Ma questa sensazione dura poco, perché l’altro può ascoltare, osservare, ma non condividere pienamente. Non è una relazione “alla pari”, siamo solo affascinati dall’altra persona, vogliamo apprendere, e spesso questa cosa è confusa con l’amore.
La vita è già così maledettamente difficile per perdersi in questi meandri...
Per cui io cerco la passione, qualcosa che è in continuo divenire, che non ha mai un senso compiuto. Non un’affermazione d’amore, non una dichiarazione, ma un’invocazione…
Lo faccio più che altro a scopo catartico, ma anche dialettico s’intende ☺
In quest’ultimo anno ci sono stati tanti cambiamenti.
Sono stata per la maggior parte del tempo single e sofferente, poi qualcosa è cambiato. Ho deciso che per “ripigliarmi” dovevo mettermi al centro del mondo e con un pizzico di egoismo ho deciso di investire tutto su me stessa…
Di conseguenza, per il resto del tempo, cioè fino a ora, sono stata: stronza, cinica, un po’ facile, molto corteggiata, amante e un po’ rovina famiglie…
Il che tra l’altro non mi è così dispiaciuto. In maniera un po’ perversa e malata ero lusingata di essere la pietra dello scandalo. L’idea per una volta di non essere la parte lesa mi ha, in maniera malefica, divertito.
E proprio questa cosa mi ha fatto riflettere… sulle relazioni, su quello che il più delle volte si chiama amore.
Cosa c’è che non va nelle persone?
Forse ad un certo momento diventano disilluse perché si rendono conto che l’amore non esiste…
O meglio, non hanno ben chiaro cosa sia, lo confondono…perché cercano nell’amore la realizzazione di sé. Il che in una prima fase ci può anche stare… poi quando hanno preso tanto dall’altra persona, quando l’hanno prosciugata, decidono di migrare altrove…
Beh, questo non è amore, è una ricerca di sé indispensabile, infinita e impossibile da realizzarsi.
C’è una sottile linea che separa questo pensiero da ciò che penso sia l’amore… è che proprio per il fatto di voler scoprire se stessi nell’amore si blocca ogni possibilità di mettersi in gioco, di abbassare le difese della propria identità.
L’amore è casino, confusione…rottura di sé. È l’aprire una porta per decidere che qualcuno l’attraversi. È ricerca dell’altro, di qualcuno che la alteri e la metta in discussione la nostra identità: è un’incondizionata consegna di sé.
È la cosa più difficile al mondo da trovare, nel mio caso ad esempio perché mi è difficilissimo abbassare il muro che mi circonda. Altre volte perché quando credi di averla afferrata, ecco che spesso la perdi… fondamentalmente perché l’amore ha come nemici il tempo, la familiarità e la quotidianità…un po’ perché le relazioni sono un lavoraccio… e si ha voglia di qualcuno che porti una boccata d’aria fresca, un po’ perché dopo un po’ la voglia di rimettersi in gioco è tanta, un po’ perché ci sono tentazioni, un po’ perché si vuole quello che non si può avere, perché si erano indossate delle maschere inconsapevolmente… e la cosa inizia a pesare…
Perciò rimani disilluso. E decidi di vivere la vita e le relazioni con l’altro sesso giorno per giorno. Almeno, questo è quello che ho deciso di fare io. Ed è un bel cambiamento per una che pensava solo al futuro e solo a quello che avrebbe potuto avere o conquistare, senza godersi il presente.
Basta.
Che senso ha se poi la maggior parte delle volte le cose non durano? Pensare a un compagno di vita è bello, ma magari non è una cosa reale. Mi piace di più pensare a un compagno di viaggio ora. Qualcuno con cui decidere di affrontare la vita, giorno per giorno, qualcuno con cui condividere le cose che mi emozionano, qualcuno che mi lasci la mia individualità, i miei spazi.
E non credo in quelle “coppie” che fanno tutto insieme e si chiudono a riccio, non è un rapporto sano. Qualcuno prima o poi si sentirà soffocato e andrà alla ricerca della sua identità, perché non riuscirà più a scindere se stesso dalla sua relazione.
E non credo a quelle coppie che non condividono. Chi dice che gli opposti si attraggono dice un po’ una stronzata. Può aver senso su macroaree (uno razionale che compensa un sognatore, e viceversa). Ma non vale sulle piccole cose… vuoi mettere l’emozione di condividere le piccole cose, di avere gli stessi interessi…non ha prezzo :-)
Banalmente, io non potrei mai stare con qualcuno che non sa cosa è Fringe o chi sono i Sigur Ros, chi è Aronofsky o Chuck Palahniuk ☺
Spesso si cade nell’erronea convinzione che amore sia “insegnare” a qualcuno ad amare queste cose se non le conosce. Non ci credo… questa convinzione affascina solo colui che le vuole condividere, e la sensazione è inebriante. Ma non è condivisione. Qui si ricade nell’idea di ricerca di sé nell’amore. Ovvero in qualcosa di bello e appagante, che però non è amore.
È facile tenersi accanto qualcuno che pende dalle nostre labbra, perché interessato a quello che abbiamo da raccontargli. Ma questa sensazione dura poco, perché l’altro può ascoltare, osservare, ma non condividere pienamente. Non è una relazione “alla pari”, siamo solo affascinati dall’altra persona, vogliamo apprendere, e spesso questa cosa è confusa con l’amore.
La vita è già così maledettamente difficile per perdersi in questi meandri...
Per cui io cerco la passione, qualcosa che è in continuo divenire, che non ha mai un senso compiuto. Non un’affermazione d’amore, non una dichiarazione, ma un’invocazione…