Sunday, September 07, 2008

le cose dell'amore

Voglio mettere nero su bianco… o meglio viola ☺ un paio di pensieri che ho “maturato” nell’ultimo periodo, dettati da un po’ di situazioni che ho vissuto.
Lo faccio più che altro a scopo catartico, ma anche dialettico s’intende ☺


In quest’ultimo anno ci sono stati tanti cambiamenti.


Sono stata per la maggior parte del tempo single e sofferente, poi qualcosa è cambiato. Ho deciso che per “ripigliarmi” dovevo mettermi al centro del mondo e con un pizzico di egoismo ho deciso di investire tutto su me stessa…
Di conseguenza, per il resto del tempo, cioè fino a ora, sono stata: stronza, cinica, un po’ facile, molto corteggiata, amante e un po’ rovina famiglie…

Il che tra l’altro non mi è così dispiaciuto. In maniera un po’ perversa e malata ero lusingata di essere la pietra dello scandalo. L’idea per una volta di non essere la parte lesa mi ha, in maniera malefica, divertito.

E proprio questa cosa mi ha fatto riflettere… sulle relazioni, su quello che il più delle volte si chiama amore.



Cosa c’è che non va nelle persone?

Forse ad un certo momento diventano disilluse perché si rendono conto che l’amore non esiste…

O meglio, non hanno ben chiaro cosa sia, lo confondono…perché cercano nell’amore la realizzazione di sé. Il che in una prima fase ci può anche stare… poi quando hanno preso tanto dall’altra persona, quando l’hanno prosciugata, decidono di migrare altrove…

Beh, questo non è amore, è una ricerca di sé indispensabile, infinita e impossibile da realizzarsi.

C’è una sottile linea che separa questo pensiero da ciò che penso sia l’amore… è che proprio per il fatto di voler scoprire se stessi nell’amore si blocca ogni possibilità di mettersi in gioco, di abbassare le difese della propria identità.

L’amore è casino, confusione…rottura di sé. È l’aprire una porta per decidere che qualcuno l’attraversi. È ricerca dell’altro, di qualcuno che la alteri e la metta in discussione la nostra identità: è un’incondizionata consegna di sé.

È la cosa più difficile al mondo da trovare, nel mio caso ad esempio perché mi è difficilissimo abbassare il muro che mi circonda. Altre volte perché quando credi di averla afferrata, ecco che spesso la perdi… fondamentalmente perché l’amore ha come nemici il tempo, la familiarità e la quotidianità…un po’ perché le relazioni sono un lavoraccio… e si ha voglia di qualcuno che porti una boccata d’aria fresca, un po’ perché dopo un po’ la voglia di rimettersi in gioco è tanta, un po’ perché ci sono tentazioni, un po’ perché si vuole quello che non si può avere, perché si erano indossate delle maschere inconsapevolmente… e la cosa inizia a pesare…

Perciò rimani disilluso. E decidi di vivere la vita e le relazioni con l’altro sesso giorno per giorno. Almeno, questo è quello che ho deciso di fare io. Ed è un bel cambiamento per una che pensava solo al futuro e solo a quello che avrebbe potuto avere o conquistare, senza godersi il presente.

Basta.

Che senso ha se poi la maggior parte delle volte le cose non durano? Pensare a un compagno di vita è bello, ma magari non è una cosa reale. Mi piace di più pensare a un compagno di viaggio ora. Qualcuno con cui decidere di affrontare la vita, giorno per giorno, qualcuno con cui condividere le cose che mi emozionano, qualcuno che mi lasci la mia individualità, i miei spazi.

E non credo in quelle “coppie” che fanno tutto insieme e si chiudono a riccio, non è un rapporto sano. Qualcuno prima o poi si sentirà soffocato e andrà alla ricerca della sua identità, perché non riuscirà più a scindere se stesso dalla sua relazione.
E non credo a quelle coppie che non condividono. Chi dice che gli opposti si attraggono dice un po’ una stronzata. Può aver senso su macroaree (uno razionale che compensa un sognatore, e viceversa). Ma non vale sulle piccole cose… vuoi mettere l’emozione di condividere le piccole cose, di avere gli stessi interessi…non ha prezzo :-)

Banalmente, io non potrei mai stare con qualcuno che non sa cosa è Fringe o chi sono i Sigur Ros, chi è Aronofsky o Chuck Palahniuk ☺

Spesso si cade nell’erronea convinzione che amore sia “insegnare” a qualcuno ad amare queste cose se non le conosce. Non ci credo… questa convinzione affascina solo colui che le vuole condividere, e la sensazione è inebriante. Ma non è condivisione. Qui si ricade nell’idea di ricerca di sé nell’amore. Ovvero in qualcosa di bello e appagante, che però non è amore.

È facile tenersi accanto qualcuno che pende dalle nostre labbra, perché interessato a quello che abbiamo da raccontargli. Ma questa sensazione dura poco, perché l’altro può ascoltare, osservare, ma non condividere pienamente. Non è una relazione “alla pari”, siamo solo affascinati dall’altra persona, vogliamo apprendere, e spesso questa cosa è confusa con l’amore.


La vita è già così maledettamente difficile per perdersi in questi meandri...


Per cui io cerco la passione, qualcosa che è in continuo divenire, che non ha mai un senso compiuto. Non un’affermazione d’amore, non una dichiarazione, ma un’invocazione…



Sunday, November 18, 2007

...avessi le parole giuste per poterti raccontare...

Occhi dentro occhi e prova a dirmi se
un po' mi riconosci o in fondo un altro c'è sulla faccia mia
che non pensi possa assomigliarmi un po'

mani dentro mani e prova a stringere
tutto quello che non trovi
negli altri ma in me
quasi per magia
sembra riaffiorare tra le dita mie

potessi trattenere il fiato prima di parlare
avessi le parole quelle giuste per poterti raccontare
qualcosa che di me poi non somigli a te

potessi trattenere il fiato prima di pensare
avessi le paorle quelle grandi
per poterti circondare
e quello che di me
bellezza in fondo poi non è

bocca dentro bocca e non chiederti perchè
tutto poi ritorna
in quel posto che non c'è dove per magia
tu respiri dalla stessa pancia mia

potresti raccontarmi un gusto nuovo per mangiare giorni
avresti la certezza che di me in fondo poi ti vuoi fidare
quel posto che non c'è
ha ingoiato tutti tranne me

dovresti disegnarmi un volto nuovo e occhi per guardarmi
avresti la certezza che non è di me che poi ti vuoi fidare
in quel posto che non c'è
hai mandato solo me
solo me solo me solo me solo me..

Monday, November 20, 2006

ardente pazienza...


Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, il colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno,

chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.


Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno
sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.

Pablo Neruda